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SABATO
14 DICEMBRE 2013
Celebrazione Eucaristica presieduto dal Vescovo Emerito "Celebrare la memoria di un uomo di Dio, un figlio di San Francesco, un frate cappuccino mite come era Padre Guglielmo, non è facile. Aveva i tempi di Dio. Era un uomo di grande fede e di profonda spiritualità. Non solo era povero, ma minore: ultimo. Aveva il dono di aiutare i sofferenti, i dimenticati. Uno stile, un carisma. Un grande uomo di preghiera e del servizio, della vicinanza e dell'ascolto. Messaggero di speranza, testimone del Vangelo che salva." (dall'Omelia di Lino Garavaglia). Servizio fotografico di Mauro Armuzzi (per ingrandire le miniature, cliccaci sopra) Nella pagina centrale l'Omelia del Vescovo Emerito Mons. Lino Garavaglia |
Celebrare la memoria di un
uomo di Dio, un figlio di San Francesco, Aveva i tempi di Dio. Era un
uomo di grande fede e di profonda spiritualità. Aveva il dono di aiutare, i sofferenti, i dimenticati. Uno stile, un carisma. |
Un grande uomo di preghiera, e del servizio, della vicinanza e dell'ascolto. Messaggero di speranza, testimone del Vangelo che salva. Una vita donata in un impegno di fede. In umiltà e semplicità. La carità era al centro di ogni sua azione. |
Una presenza per servire, una
disponibilità per accogliere ogni sofferente: Era la tipica figura del frate
cappuccino. Il convento la radice e la verifica; la strada dove si trova
l'emarginazione. Un ritratto, una testimonianza, un dialogo con tutti. Il suo radicamento da cappuccino era il Vangelo. |
Se vogliamo cogliere un
profilo dobbiamo dire che era un testimone. La spiritualità dell'incontro: essere vicino, testimoniare la misericordia. L'umiltà dell'ascolto, la condivisione nelle necessità, la solidarietà nella sofferenza. |
Viveva di fede, testimoniando la carità. Se è vero che solo l'Amore è credibile, Padre Guglielmo era testimone permanente dell'Amore. Un uomo umile che infondeva fiducia. Dal convento per le vie della città, testimone di un Signore che non abbandona. |
Nel volto dell'uomo sofferente vedeva il volto di Dio. Riempiva le solitudini di dialogo, di preghiera, di speranza. Dalla chiesetta lassù, dove ora riposa, scendeva nella città a testimoniare Cristo vicino agli ultimi. Non solo accanto ai poveri di cose, ma era vicino a chi la povertà l'aveva nel cuore. |
L'incontro quotidiano con Gesù
gli dava la forza di essere vicino a chi soffre. Contrassegnava la sua
esistenza all'amore di Cristo crocifisso. |
La sua vita era un messaggio,
una proposta: Cristo centro di ogni cosa. Non voleva essere altro che un cappuccino. |
Un uomo di profonda sensibilità, rispettoso della libertà di tutti. Un uomo audace e impegnato di fronte all'ingiustizia. Un uomo che ispirava fiducia. Di lui ci si poteva fidare. |
Oggi è tornato tra noi. La sua tomba sarà meta della nostra preghiera. Noi siamo lieti della sua vicinanza. Lui veniva da noi, ora andremo noi da lui. Chiediamo al Signore che la memoria di questo nostro fratello e padre sia lampada sul nostro cammino. |
A lui che ha amato tanto la
nostra gente, chiediamo che ci prenda per mano |
Ai sui funerali a Faenza,
molta gente piangeva. |
Padre Guglielmo, fratello e
padre nostro, Mons. Lino Garavaglia |
Il Vescovo Emerito |