Prot.:83/05/5

Prat.: 8299

Cesena, 24.11.2005

Da Mons. Antonio Lanfranchi
Vescovo di Cesena Sarsina

a Sua Eminenza Rev.ma
Card. Jose' Saraiva Martins
Prefetto della Congregazione
delle Cause dei Santi

Cesena, 24 novembre 2005

Eminenza Reverendissima,

sapendo di adempiere ad un alto e grato dovere del mio ministero episcopale in questa Diocesi di Cesena-Sarsina,

  • cogliendo nella richiesta che mi viene fatta da tanti fedeli, sacerdoti, religiose e laici il "sensus fidei" del popolo di Dio
  • avendo ricevuto formale supplica dal Rev.do Mons. Bruno Benini Postulatore legittimamente costituito
  • col consenso unanime dei Confratelli Arcivescovi e Vescovi della regione dato in Bologna il 26/09/2005

sono a chiedere il benestare per l'apertura del Processo diocesano per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del PADRE GUGLIELMO (al secolo OSCAR) GATTIANI, sacerdote e religioso dell'ordine dei Frati Minori Cappuccini, nato a Badi (Arcidiocesi di Bologna) l'11 novembre 1914 e morto a Faenza il 15 dicembre 1999.

Codesta Sacra Congregazione ha già dato il 28 maggio 2005 (prot. N° 2667-1/05) l'assenso a che tale Processo si tenga in questa diocesi a seguito della disponibilità di Sua Ecc.za Mons. Claudio Stagni, Vescovo di Faenza-Modigliana a cedere a me la competenza giuridica, a motivo del fatto che P. Guglielmo Gattiani ha esercitato gran parte del suo ministero sacerdotale e della sua vita religiosa a Cesena, ove è maggiormente conosciuto e gode larga fama di santità.

Padre Guglielmo infatti è stato quivi e negli altri numerosi luoghi della Regione, ove l'obbedienza lo destinava, vivo richiamo, ad imitazione del Serafico Padre San Francesco, dell'amore di Cristo agli uomini.

L'austerità, il rigore della regola cappuccina, la penitenza spirituale e corporale che praticava in maniera salutarmente sorprendente, con la persuasione del suo esempio, le insegnava agli altri, confratelli sacerdoti e laici, facendo avvertire in chi lo incontrava i diritti esigenti ed al contempo dolci dell'amore di Dio.

Per questo per decenni fu il confessore più ricercato, in Diocesi ed altrove.
Quotidianamente impegnato nella preghiera e nel ministero sacerdotale, dispensatore della misericordia del Signore al prezzo delle sue aspre penitenze, trattava ognuno come suo "preferito" testimoniando l'indivisibilità dell'amore del Signore, che è a tutti donato.

Non più giovane, ma nella piena maturità degli anni e della ascesi, fece proprie le novità apportate dal Concilio Vaticano II.
Nulla mutando della sua aspra penitenza, divenuto ancor più comprensivo e attento al prossimo da amare, chiese ai Superiori di poter esercitare nuove forme di vita per soddisfare la sua aspirazione alla povertà radicale come via di comunione piena con Dio.
Anche quando si trovò di fronte alle riserve e ai dinieghi dei suoi Superiori, mai venne meno all'obbedienza.

La riscoperta e la promozione degli studi biblici, frutti anch'essi del Concilio, lo innamorarono della Parola di Dio. Un prolungato pellegrinaggio di sei mesi in Terrasanta gli fece rivivere il mistero dell'incarnazione del Verbo per una riscoperta della centralità e totalità del Cristo da vivere e da far vivere.
Di ritorno dalla Terrasanta fu destinato al Santuario del SS. Crocifisso in Faenza.
Là visse gli ultimi diciannove anni della sua vita.
Le sue giornate dall'alba a notte inoltrata erano dedicate ai penitenti, singoli o gruppi.

Degno di nota il suo interesse ad usare i mezzi di comunicazione per l'apostolato.
Quanto più la sua vita si faceva radicalmente finalizzata a Dio, tanto più si apriva ai problemi e agli avvenimenti attuali. Per questo promosse il sostegno a Telepace e vi dibatteva i temi della pace cristiana, della sanità della famiglia, della preziosità della vita umana.

La morte lo colse d'improvviso, il 15 dicembre 1999, alle ore 6,45 del mattino, dopo aver confessato le prime persone. Il suo rapido passaggio alla definitività dell'eterno è stato recepito come ultimo momento di una vita tutta protesa all'incontro col Signore dai suoi numerosissimi devoti, convinti sempre della sua santità e ora sicuri di poterla testimoniare perchè l'autorità della Chiesa possa ufficializzarla.

Di questa corale convinzione mi faccio io stesso interprete nella certezza che la glorificazione di questo umile e grande religioso possa portare tanti ad attingere alla misericordia e al perdono di Dio, alla conversione del cuore, alla testimonianza gioiosa e convincente della fede.

A questa mia istanza allego un esemplare della biografia del Servo di Dio scritta dal Padre Paolo Berti o.f.m. capp. ed una brevissima sintesi biografica dattiloscritta.

Gradisca, Eminenza Rev.ma i miei ossequi e gli auguri per il Suo prezioso servizio alla Santa Chiesa.

De.mo in D.no
Antonio Lanfranchi, Vescovo

A Sua Eminenza Rev.Ma
Il Sig. Card. José Saraiva Martins

Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi
Piazza PIO XII, 10 - 00193 ROMA