Copertine del fascicolo

22 Maggio 1998
60° di ordinazione sacerdotale di P. Guglielmo Gattiani

O Gesù crocifisso, Tu sei tutto per ognuno!

Infinitamente misericordioso, accogliesti ai tuoi piedi la mia nullità di bambino e neosacerdote. Ricordando, contemplo e ringrazio commosso per l'infinita tenerezza verso una totale indegnità.

Dopo sei mesi di accorata preghiera in Terra Santa, con Don Giuseppe Dossetti a Gerico e con i Fatebenefratelli a Nazaret, il 16 ottobre 1980, mi hai invitato ed accolto ai Tuoi piedi con la Mamma addolorata, per essere totalmente tuo e di ogni fratello.
Mio Dio, diciotto anni nullificati! ...
Perciò non celebrazione, ma sparizione! ... Implorando grande misericordia e vera conversione!

Hai garantito: "Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me".

Tu hai tutto compiuto. Ma è rimasto il tuo grido angoscioso, ancora inascoltato, dopo duemila anni: "Ho sete!".

La massa dei redenti, i più, T'ignora!

La massa dei credenti, i più, non Ti ama!

"Quae utìlitas in sanguine meo?" A che prò ho versato il mio sangue per tutti e per ognuno?

Mio Dio, che mistero profondo la Tua divina Provvidenza! Nella Pasqua di Risurrezione, in pochi giorni e repentinamente, hai rapito in ciclo i miei Tre (Mamma Chiara, P. Natale e Fr. Lino) della "Povertà integrale per la carità universale secondo S. Francesco"!

Avevamo fatto insieme, solennemente, la nostra Professione:

"Totale e incessante dedizione per ogni fratello che fu, è, sarà . .. . Tutto per ognuno e in ognuno per tutti!" "Vivere il Precetto del Signore, divorati dall'amore di Dio e del prossimo . . . Amando tutti e ognuno con il Cuore di Gesù!"

Voi, ora, consumate eternamente l'Ideale nell'Amore Increato, con la Mamma celeste, con S. Francesco, con tutti gli angeli e i Santi. Che anch'io, da ora, incominci ad imitarvi veramente! . . .

Per la gloria del Padre, secondo l'opera del divin Figlio, nell'Amore infinito dello Spirito Santo. Amen! Alleluja!

Il sacerdote, il sacerdozio è soprattutto "la S. Messa, il Sacrificio del Calvario reso presente, sacramentalmente, sui nostri altari, ripresentato e attualizzato in ogni Eucarestia".
Debbo e voglio:
"Fissare lo sguardo più in profondità, quasi per scrutare il mistero che da 60 anni mi accompagna e mi avvolge".
Il sacerdote dona a Cristo la sua umanità perché egli se ne possa servire come strumento di salvezza. Ascoltando la parola "Seguimi", rinuncia a tutto per Cristo: così la sua personalità si realizza nella maniera più piena, perché non c'è nulla di più grande del poter ripresentare ogni giorno, in persona Chrìsti, il Sacrificio redentivo, lo stesso che Cristo consumò sulla Croce.
Nella Messa, il Figlio consustanziale al Padre, offre a Lui nel Sacrificio se stesso per l'umanità e per l'intera creazione: profondo mistero di giustizia della creatura verso il Creatore, atto perfetto di ringraziamento e di lode.
Si radica in questo mistero anche il sacerdozio comune di tutti i battezzati, testimoni di Cristo crocifisso e risorto, e la realtà di ogni uomo perché fratello di Cristo fatto uomo.
Alla transustanziazione, il sacerdote pronuncia le parole solenni: "Mistero della fede". E' il dono infinito offerto da Gesù per il sacerdote e, dal sacerdote, per tutti i credenti e per tutti i redenti. E' il dono, la motivazione più profonda della vocazione sacerdotale; dono sempre più grande, compito sempre più grande, per Cristo, con Cristo e in Cristo Sacerdote e Vittima, in virtù dello Spirito Santo, a gloria del Padre per la redenzione e la salvezza del mondo, di tutte le anime.

Con Cristo e come Cristo, il sacerdote deve essere vittima d'amore. Così Padre Pio:
"Sono divorato dall'amore di Dio e del prossimo. Padre mio, da parecchio tempo sento in me il bisogno di offrimi al Signore, vittima per i poveri
peccatori, per il riscatto dell'umanità redenta e peccatrice".

fascicolo di quattro pagine pubblicato il 22 maggio 1998
60° di ordinazione sacerdotale di P. Guglielmo Gattiani