Anna Maria Cecchi
con Padre Guglielmo
in Terra Santa

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riflessioni di Padre Guglielmo

raccolte dalla Dott.sa Anna Maria Cecchi

anno 1989

qui a casa 23 gennaio 1989

 

Fare l’esperienza del Signore.

Se uno trova il Signore è il più felice della terra.

Quando uno ama veramente il Signore, non è indifferente agli altri.

Bologna, 19 febbraio 1989

 

Matteo organizza tutto in 5 discorsi intercalati da miracoli.

Luca organizza nel viaggio.

Servire il Signore con l’attuale, continuo, intenso e puro affetto al nostro Padre.

Non si estingua lo spirito di devozione al quale tutte le altre cose temporali devono servire.

Nella liturgia di quest’anno è sottolineata la parola “alleanza”.

E’ una parola che percorre tutta la Bibbia: è l’alleanza che Dio fa con Abramo, con Mosè, con Noè, con il popolo ebraico.

Il Signore farà una nuova alleanza perenne,l’alleanza del cuore.

I profeti parlando di alleanza pensando al Messia.

Abramo attua l’alleanza con il sacrificio, e asperge l’altare e il popolo.

L’alleanza fra Dio e il popolo è fatta non più passando attraverso animali, ma nel sangue di Cristo, figlio di Dio.

L’alleanza vera, consumata nel Calvario, che continua nel sacrificio eucaristico e nella Santa Messa.

Quando si fa la Comunione dobbiamo vivere questa alleanza.

Abramo credette: il Signore ha mantenuto le sue promesse; quanto più dobbiamo credere noi dopo l'esperienza di Gesù e di tutti i santi.

A Fiumicino, casa di Francesco (morto in un incidente) - Lunedì santo, 20 marzo 1989

 

Il Signore ci ha amato personalmente e infinitamente dall’eternità.

Ciascuno ha il dovere di avere i sentimenti della Madonna, degli Apostoli, di S. Giovanni, delle pie donne ai piedi della croce.

La Messa è lo stesso sacrificio del Calvario.

Unite, voi mamme che avete perso un figlio, al dolore della Madonna addolorata ai piedi della croce.

Francesco vive la resurrezione di Cristo; Francesco è più vivo di prima.

La prima lettura di Isaia è un Vangelo anticipato.

Giuda vende Gesù per trenta denari.

Maria per rendere omaggio a Gesù versa un vasetto da 300 danari; se ci lasciamo invadere dall’amore di Dio, saremo profumati da un Paradiso anticipato.

Il Signore è nostra luce e salvezza; speriamo nel Signore.

Gesù ha risuscitato Lazzaro.

Gesù è risorto.

Dobbiamo guardare le cose attraverso la fede.

Il Padre Celeste ci cambia.

Deve essere la casa del sorriso questa casa di Francesco

Cesena, 3 aprile 1989

 

Se c’è qualcosa di veramente bello

fuggi fuggi, scappa. Scappa, fuggi subito lontano sempre.

Prendi esempio da Maria, dalla disponibilità della Madonna:

- scuola dello Spirito Santo , scuola del Verbo “Ecco l’ancella del Signore, si faccia di me secondo la tua parola”

- grande modella la Madre nella docilità “Ecco la tua madre, prendiamola con noi”

 

Chiediamo di essere disponibili a seguire il Signore:

- in tutti e sempre

- in tutto e sempre.

S. Messa a casa Ceccaroni, 17 aprile 1989

 

Se siamo uniti a Lui, tutto si trasfigura.

I veri valori sono quelli del Signore; siamo tutti in cammino verso il Paradiso. Tutte le nostre fragilità vengono trasfigurate. Dobbiamo cominciare daccapo ogni momento e vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo.

Il Buon Pastore: Lui come porta.

Il Messia è la porta per partecipare alla redenzione; dobbiamo entrare attraverso questa porta e:

- Ascoltare la Sua Parola;

- SeguirLo;

- Non essere divisi con nessuno.

“Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”.

Dobbiamo concelebrare con Gesù e la Madonna: la Messa è il sacrificio del Calvario reso presente.

S. Messa a Faenza, 7 maggio 1989

 

(P. Guglielmo dice che ha cominciato la sua vocazione davanti a questo Crocifisso nel 1927. Aveva nove anni!)

Ascensione del Signore.

“Se mi amate, osservate i miei comandamenti. Chi mi ama osserva la mia Parola”.

 

Perché ti manifesti a noi?

Il Signore si manifesta a tutti, ma chi non crede non accoglie.

“Maria è tutta la ragione della mia speranza” (Padre Pio)

Aiutiamoci perché il Signore non permetta che ci perdiamo neanche un istante, per vivere ogni giorno come fosse l’ultimo.

Il Signore guarda nel cuore e si compiace di quelli che operano con sincerità.

Cesena, 28 maggio 1989

 

Il Signore ci afferri con il suo amore, conceda a noi di fare l’esperienza profonda del suo amore, come l’ha concessa a S. Pasquale.

Ora tocca a noi di fare bene.

Se ci consacriamo al Signore vengono fuori le cose più belle, con ardore, con umiltà.

“Più ho da fare, più mi sento unito al Signore” (San Corrado).

Il Signore provvede alle necessità di ognuno in maniera adeguata; noi più abbiamo da fare e meno preghiamo.

San Corrado più aveva da fare e più chiedeva aiuto al Signore, e più pregava. Questo è il segreto!, intimità col Signore con grande pazienza.

Cesena, 26 giugno 1989

 

Tutto è dono.

Ci vuole una straordinaria carica di fede, una grande fede, una grande carità per trovarsi a proprio agio nel servizio impegnato, in contatto con Gesù handicappato, vecchio, nel pellegrinaggio con Gesù sofferente; non condannare ma compatire, perdonare.

Invece di Dio, c’è l’io! Bisogna sostituire l’io con Dio.

Una comunione ben fatta può fare un’anima santa.

- Prendere la propria croce ogni giorno;

- Fare straordinariamente le cose piccole.

Noi dobbiamo affrontare eroicamente le piccole cose in ogni istante.

Cominciamo, non rimandiamo sempre.

Cominciamo, coi fatti, questa vita nuova.

Badi, 3 luglio 1989 – festa di San Tommaso.

 

E’ la festa dell’Apostolo incredulo.

Tommaso dice “non sappiamo dove vai, come possiamo sapere la via?”.

“Io solo la via, la verità e la vita”.

Tommaso “andiamo anche noi a morire con Lui!”.

“Mio Signore e mio Dio” è un atto di fede profonda.

Tommaso ci dà una grande lezione, credere prima di vedere.

Noi abbiamo avuto una infinita misericordia appena nati, che è stata offerta a noi gratuitamente con il battesimo.

Capire – incredibilità nel credere alla resurrezione: chiediamo un miracolo per capire cosa vuole dire “Figli del Padre”, “Fratelli di Gesù”.

 

Dalla Lettera agli Efesini: “non siete più stranieri né ospiti, siete concittadini dei santi …”, voi stessi siete tempio della SS. Trinità.

I battezzati hanno in sé una grandezza sconfinata; con il battesimo essere Figli di Dio, essere Dimora di Dio per mezzo dello Spirito.

Quando siamo in grazia di Dio siamo in grado di fare cose grandi anche con le cose piccole; ci conceda il Signore questa apertura.

Gregorio Nazansieno –Basilio (che lettura!)

Per noi la grandezza è essere cristiani.

Rinnoviamo il nostro battesimo.

Noi moriamo all’uomo vecchio, e torniamo alla vita nuova modellata in Cristo.

7 agosto 1989 ore 20,15 - Padre Guglielmo celebra a casa Manuzzi.

 

Festa della trasfigurazione.

Per confortare questi Apostoli è l’onnipotenza d’amore che si consegna per morire sulla croce.

Quando siamo nella prova anche noi entriamo in crisi.

Pietro lo rinnega tre volte, com’è fragile!, ma dopo la Pentecoste predica la grandezza di Cristo.

“Il Figlio dell’Uomo”, questa espressione la ripete Gesù molte volte davanti a Kaifa nel Sinedrio.

“Chi sei, sei il Cristo?”.

“Tu l’hai detto e vedrete apparire sulle nubi del cielo il Figlio dell’Uomo”.

Dopo il primo annuncio, dopo otto giorni la trasfigurazione.

In quella visione è disponibile Pietro: Gesù va creduto, va seguito. Allora bisogna pregare per vedere Cristo trasfigurato, per vedere Cristo sulla croce.

Cristo trasfigurato è appena un barlume, seppelliva nella normalità la sua gloria definitiva.

La sua gloria definitiva viene dopo la passione, morte e resurrezione.

Quando dobbiamo soffrire, dobbiamo pensare a Cristo trasfigurato, a Cristo risorto; chiediamo di non venire meno nella prova e di essere perseveranti.

Questa trasfigurazione la dobbiamo portare in tutti i campi; nella Messa, abbiamo bisogno che il Signore si trasfiguri dentro di noi. Abbiamo bisogno di vedere Gesù trasfigurato nella sua Parola, avere fame e sete della sua Parola, avere fame e sete dello Spirito Santo.

Non comprendiamo cosa vuol dire essere “Figlio di Dio”.

Che questa trasfigurazione trasfiguri tutte le situazioni.

Vedere tutto nella luce di Dio come hanno veduto i santi:

- S. Francesco alla Verna si trasfigura

- S. Massimiliano Kolbe si trasfigura nel bunker.

Tutte le cose tremende vederle trasfigurate da Cristo morto e risorto.

7 agosto 1989 - qui a casa, ore 22,50

"Gesù insegnaci a pregare"

Da Betania, dopo l'incontro con Marta e Maria, Gesù passa alla grotta del "Padre Nostro". E' una spelonca nella quale il Signore istruiva i suoi discepoli.
La parola "abbà", padre, in aramaico è papalino, papà.
Il "Padre Nostro" dona lo Spirito Santo a chi lo chiede.

Lo Spirito Santo è tutto, è la sintesi di tutti i doni.
Gli Atti ricordano lo Spirito Santo 58 volte e il "Padre Nostro" 48 volte.

S. Alfonso fa il voto di non perdere un secondo .
Ognuno si faccia santo secondo il suo stato.

"La santità è la più grande avventura possibile a tutti" (S.Massimiliano Kolbe)

21 agosto 1989

Noi dobbiamo avere fame e sete dei doni del Signore; a chi li ha ricevuti e corrisponde sarà dato di più (70x7).

Bisogna perdonare sempre.
"L'amore è la più grande forza della vita spirituale" (S. Bernardo).

Dio ci vuole tutti profeti. Docilità alla grazia del Signore in questo secolo è il Papa, il grande Profeta nel servizio mondiale per il bene del Libano, della Siria, di Israele.
Ognuno deve essere profeta, allude alla parola del Signore essere testimoni.
Promuovere azioni per la gloria di Dio e la promozione delle anime.

"Non sono venuto a portare la pace" ma la guerra contro le passioni.

Cristo è per tutti gli uomini

Cristo è per tutti i peccatori, di cui io sono il primo.

Cesena, 4 settembre 1989

 

Cogliere in ognuno quello che è positivo.

“Essere buoni sempre ad ogni costo con tutti” (Papa Giovanni), guardare in positivo e non in negativo.

Da S. Antonio Abate:

- ogni giorno muoversi come fosse il primo giorno;

- ogni giorno impegnarsi come fosse l’ultimo con intensità e desiderio e con fermezza di proposito

- mettersi di fronte a questo specchio e siamo a zero.

In questo banchetto di impegno per il banchetto dei cielo, prendere l’ultimo posto.

Il Signore vuole riempirci dei suoi doni, vediamo di corrispondere.

In questo banchetto che il Signore ci offre, siamo limitati anche noi i prediletti, gli handicappati, i pieni di difetti.

Se noi nel nostro rapporto con gli altri diamo la preferenza agli ultimi, se guardiamo con misericordia gli altri, se facciamo così, abbiamo il Paradiso.

Il Signore rovescia tutto.

S. Francesco di Sales era focosissimo e un po’ alla volta è diventato dolce.

Mettere il Signore al di sopra di tutto.

Cesena, 18 settembre 1989

 

S. Giuseppe da Copertino ha avuto molte difficoltà: la mamma era tremenda.

La sofferenza è dono specialissimo.

“L’amore alla sofferenza è dono specialissimo che il Signore concede ai suoi eletti”.

Le madri di due grandi Padri:

- S. Monica, madre di S. Agostino

- S. Antusa, madre di S. Giovanni Crisostomo, che rimane orfano di padre quando la mamma aveva vent’anni.

La perfezione è per tutti.

La liturgia di ieri è stata la liturgia della misericordia; l’incarnazione come dimostrazione della misericordia.

Cesena, dai Cappuccini – 2 ottobre 1989

 

Bisogna amare ogni fratello con la mente di Gesù, con il cuore di Gesù.

Dio si è fatto uomo per insegnarci a vivere da figli del suo Padre Celeste e, da suoi fratelli con ogni parola e con ogni sentimento, con lo Spirito Santo.

Dobbiamo:

- farci autentici figli del Padre Celeste;

- farci autentici fratelli di Gesù.

 

Oggi viene presentato il ricco Epulone che non si commuove.

“Non potete servire Dio e Mammona”.

Se seguiamo Mammona, diventiamo schiavi.

Se seguiamo Gesù diventiamo “divini”, e presi dal Cuore di Gesù non c’è posto per altre cose.

S. Francesco, uomo di Dio, fuggì queste cose, inseguì la povertà evangelica, l’umiltà, la pazienza, la pietà, la mansuetudine, la giustizia.

Bisogna:

- amare Dio con tutto il cuore;

- amare ogni fratello della terra con il Cuore di Gesù.

 

Il ricco Epulone implora una goccia d’acqua.

“Le ricchezze si cambieranno in condanna” (S. Giovanni Crisostomo)

“Adoperate le ricchezze per andare incontro ai poveri” (San Paolo)

 
Faenza, 8 ottobre 1989

S. Messa, ore 11,15
Domenica della fede.

La fede, una delle virtù teologali.
1° Lett. - Abacuc (contemporaneo di Geremia)
- il profeta è pieno di angoscia, è il problema del male a livello della Nazione.
Dio onnipotente prepara la vittoria attraverso vie paradossali.
Salmo 94 - è il salmo della lode, della vigilanza.
La fede matura attraverso i lunghi silenzi di Dio.
2° Lett. - "A Timoteo": mi ricordo sempre di te.

Vangelo di S. Luca - Il Signore sta per giungere a Gerusalemme. Gli apostoli hanno avuto il mandato di diffondere il Vangelo. Gli pongono la famosa preghiera "aumenta la nostra fede".

La fede è dono di Dio.
La fede è sempre minacciata.
La fede ha bisogno dell'intervento di Dio.

"Simone, Simone, ho pregato che la tua fede non venga meno". "Credo, Signore, ma aiutami nella mia incredulità".
L'immagine paradossale dell'albero sradicato.
La fede ci permette di camminare in mezzo alle difficoltà, con la certezza di una presenza.
La fede autentica trasforma in esaltanti le vicende più tristi, più tragiche (V. S. Massimiliano Kolbe).
La fede ha la forza di rendere straordinario tutto ciò che è ordinario.

Nel Regno di Dio tutto è gratuità, tutto è dono di Dio, non ci sono orari di servizio.

... si consegnò alla morte più infame senza protestare.

Dio si concede senza misura.

 
Cesena 23 ottobre 1989

S. Giovanni da Capestrano
ha sostenuto la seconda battaglia di Belgrado.
Non vogliamo la sofferenza e la croce, e c'è sempre la croce. Profezia di Don Dolindo.

Pio XI il Papa delle Missioni. Ieri abbiamo celebrato la giornata missionaria.
Questo Papa Giovanni Paolo II° è il Missionario mondiale.
- universalità del cristianesimo
- la conversione
- la libertà di coscienza (nel Vaticano II°)
- il rapporto con i popoli.
Noi dobbiamo appoggiare il Papa in tutte le nostre azioni a partire da questa giornata.
Offriamo le nostre piccolezze, le nostre miserie per Lui.

Il Signore vuole:
- le nostre volontà
- le nostre piccolezze
- il nostro amore
- il nostro zelo.

Il 4 ottobre il Papa ha invitato tutti i Vescovi a pregare per il Libano e ha lanciato un appello a tutti i mussulmani del mondo.
Convertiamoci noi, facciamoci sensibili noi.
Uniamoci al Papa, alle sue intenzioni, alle sue iniziative, alle sue sofferenze.

 
Cesena, 6 novembre 1989

Ieri la liturgia dell'amore.
Gloria di Dio è l'uomo vivente, l'uomo che vive nella parola di Dio.
Il Vangelo è il canto dell'amore di Cristo per il povero Zaccheo: "Scendi, voglio venire a casa tua".
L'amore lo folgora.

Apriamo il nostro cuore alla grazia, non affoghiamoci in una goccia d'acqua putrefatta.

Dio ci vuole santi!

 
Faenza, 13 novembre 1989

Celebriamo il dono della vita insieme con il sacrificio della santa Messa, il dono della grazia per il battesimo, per i sacramenti.
Qui possiamo godere dei miracoli che faceva Lui:
- la resurrezione di Lazzaro,
- di ogni peccatore,
- di una persona tiepida come sono io.
Ognuno ha avuto il dono della vocazione.
Tutto il mese è il mese dei Santi, e ci sono tutte le vocazioni:

  • S. Martino di Porres, un mulatto. Viene fuori un capolavoro ed è buono con tutti.
  • S. Carlo Borromeo, a venticinque anni è Vescovo di Milano. Ha fatto undici Sinodi in questa Diocesi immensa; c'è la peste e lui è a disposizione di tutti. Muore a quarantasei anni.
  • San Leone Magno, che ferma Attila.
  • S. Martino di Tours: ci sono in Francia tremilaseicento chiese dedicate a lui. Il grande taumaturgo è sempre stato monaco. Anche da soldato rimane monaco; fonda a Ligugè il primo Monastero di tutto l'occidente. Vescovo e monaco, è l'apostolo della Francia.
  • S. Giosafat: figlio di genitori ortodossi, divenne monaco e Vescovo; camminava scalzo in Russia, apostolo dell'ecumenismo. Era chiamato "rapitore di anime", e viene ucciso.
  • S. Cecilia, portava sempre il Vangelo nel suo petto
  • S. Elisabetta d'Ungheria, sposa Lodovico di Turingia. Si sposa a dodici anni, a quindici è mamma. Aveva una carità sconfinata. Quando muore il marito viene cacciata, e lei perdona, ama, crea un ospedale e riserva per sè gli ammalati più ributtanti.

La vocazione di questi santi è offerta anche a noi.

La vocazione alla santità è la più bella avventura, ed è accessibile a tutti.
Bisogna credere alla Provvidenza che tutto dispone per il nostro sommo bene, accettare con amore, desiderare con amore.
Contemplando Gesù crocifisso.

 
Cesena, 20 novembre 1989
  • Essere buona sempre ad ogni costo con tutti.
  • Tutto è dono per chi crede; insegnaci a volerlo come, quando, finchè lo vuoi Tu.

Ti ringrazio sempre Signore per l'immenso dono d'amore.
E' l'ultima domenica dell'anno liturgico:
- il Verbo fatto Parola
- Il Verbo fatto carne
è la liturgia dell'amore infinito.

La giustizia di Dio è pervasa di bontà e di misericordia.

Fare l'esperienza del suo amore:

  • "il mio bene è stare vicino a Dio"
  • "nel signore Dio ripongo la mia speranza".

La promessa: "con la vostra pazienza possederete la vostra anima".

Queste ultime luci che siano nell'amore e nella generosità.