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Riflessioni di Padre Guglielmo raccolte dalla Dott.sa Anna Maria Cecchi anno 1989 |
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Fare l’esperienza del Signore. Se uno trova il Signore è il più felice della terra. Quando uno ama veramente il Signore, non è indifferente agli altri. |
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Matteo organizza tutto in 5 discorsi intercalati da miracoli. Luca organizza nel viaggio. Servire il Signore con l’attuale, continuo, intenso e puro affetto al nostro Padre. Non si estingua lo spirito di devozione al quale tutte le altre cose temporali devono servire. Nella liturgia di quest’anno è sottolineata la parola “alleanza”. E’ una parola che percorre tutta la Bibbia: è l’alleanza che Dio fa con Abramo, con Mosè, con Noè, con il popolo ebraico. Il Signore farà una nuova alleanza perenne,l’alleanza del cuore. I profeti parlando di alleanza pensando al Messia. Abramo attua l’alleanza con il sacrificio, e asperge l’altare e il popolo. L’alleanza fra Dio e il popolo è fatta non più passando attraverso animali, ma nel sangue di Cristo, figlio di Dio. L’alleanza vera, consumata nel Calvario, che continua nel sacrificio eucaristico e nella Santa Messa. Quando si fa la Comunione dobbiamo vivere questa alleanza. Abramo credette: il Signore ha mantenuto le sue promesse; quanto più dobbiamo credere noi dopo l'esperienza di Gesù e di tutti i santi. |
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Il Signore ci ha amato personalmente e infinitamente dall’eternità. Ciascuno ha il dovere di avere i sentimenti della Madonna, degli Apostoli, di S. Giovanni, delle pie donne ai piedi della croce. La Messa è lo stesso sacrificio del Calvario. Unite, voi mamme che avete perso un figlio, al dolore della Madonna addolorata ai piedi della croce. Francesco vive la resurrezione di Cristo; Francesco è più vivo di prima. La prima lettura di Isaia è un Vangelo anticipato. Giuda vende Gesù per trenta denari. Maria per rendere omaggio a Gesù versa un vasetto da 300 danari; se ci lasciamo invadere dall’amore di Dio, saremo profumati da un Paradiso anticipato. Il Signore è nostra luce e salvezza; speriamo nel Signore. Gesù ha risuscitato Lazzaro. Gesù è risorto. Dobbiamo guardare le cose attraverso la fede. Il Padre Celeste ci cambia. Deve essere la casa del sorriso questa casa di Francesco |
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Se c’è qualcosa di veramente bello fuggi fuggi, scappa. Scappa, fuggi subito lontano sempre. Prendi esempio da Maria, dalla disponibilità della Madonna: - scuola dello Spirito Santo , scuola del Verbo “Ecco l’ancella del Signore, si faccia di me secondo la tua parola” - grande modella la Madre nella docilità “Ecco la tua madre, prendiamola con noi”
Chiediamo di essere disponibili a seguire il Signore: - in tutti e sempre - in tutto e sempre. |
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Se siamo uniti a Lui, tutto si trasfigura. I veri valori sono quelli del Signore; siamo tutti in cammino verso il Paradiso. Tutte le nostre fragilità vengono trasfigurate. Dobbiamo cominciare daccapo ogni momento e vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. Il Buon Pastore: Lui come porta. Il Messia è la porta per partecipare alla redenzione; dobbiamo entrare attraverso questa porta e: - Ascoltare la Sua Parola; - SeguirLo; - Non essere divisi con nessuno. “Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. Dobbiamo concelebrare con Gesù e la Madonna: la Messa è il sacrificio del Calvario reso presente. |
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(P. Guglielmo dice che ha cominciato la sua vocazione davanti a questo Crocifisso nel 1927. Aveva nove anni!) Ascensione del Signore. “Se mi amate, osservate i miei comandamenti. Chi mi ama osserva la mia Parola”.
Perché ti manifesti a noi? Il Signore si manifesta a tutti, ma chi non crede non accoglie. “Maria è tutta la ragione della mia speranza” (Padre Pio) Aiutiamoci perché il Signore non permetta che ci perdiamo neanche un istante, per vivere ogni giorno come fosse l’ultimo. Il Signore guarda nel cuore e si compiace di quelli che operano con sincerità. |
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Il Signore ci afferri con il suo amore, conceda a noi di fare l’esperienza profonda del suo amore, come l’ha concessa a S. Pasquale. Ora tocca a noi di fare bene. Se ci consacriamo al Signore vengono fuori le cose più belle, con ardore, con umiltà. “Più ho da fare, più mi sento unito al Signore” (San Corrado). Il Signore provvede alle necessità di ognuno in maniera adeguata; noi più abbiamo da fare e meno preghiamo. San Corrado più aveva da fare e più chiedeva aiuto al Signore, e più pregava. Questo è il segreto!, intimità col Signore con grande pazienza. |
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Tutto è dono. Ci vuole una straordinaria carica di fede, una grande fede, una grande carità per trovarsi a proprio agio nel servizio impegnato, in contatto con Gesù handicappato, vecchio, nel pellegrinaggio con Gesù sofferente; non condannare ma compatire, perdonare. Invece di Dio, c’è l’io! Bisogna sostituire l’io con Dio. Una comunione ben fatta può fare un’anima santa. - Prendere la propria croce ogni giorno; - Fare straordinariamente le cose piccole. Noi dobbiamo affrontare eroicamente le piccole cose in ogni istante. Cominciamo, non rimandiamo sempre. Cominciamo, coi fatti, questa vita nuova. |
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E’ la festa dell’Apostolo incredulo. Tommaso dice “non sappiamo dove vai, come possiamo sapere la via?”. “Io solo la via, la verità e la vita”. Tommaso “andiamo anche noi a morire con Lui!”. “Mio Signore e mio Dio” è un atto di fede profonda. Tommaso ci dà una grande lezione, credere prima di vedere. Noi abbiamo avuto una infinita misericordia appena nati, che è stata offerta a noi gratuitamente con il battesimo. Capire – incredibilità nel credere alla resurrezione: chiediamo un miracolo per capire cosa vuole dire “Figli del Padre”, “Fratelli di Gesù”.
Dalla Lettera agli Efesini: “non siete più stranieri né ospiti, siete concittadini dei santi …”, voi stessi siete tempio della SS. Trinità. I battezzati hanno in sé una grandezza sconfinata; con il battesimo essere Figli di Dio, essere Dimora di Dio per mezzo dello Spirito. Quando siamo in grazia di Dio siamo in grado di fare cose grandi anche con le cose piccole; ci conceda il Signore questa apertura. Gregorio Nazansieno –Basilio (che lettura!) Per noi la grandezza è essere cristiani. Rinnoviamo il nostro battesimo. Noi moriamo all’uomo vecchio, e torniamo alla vita nuova modellata in Cristo. |
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Festa della trasfigurazione. Per confortare questi Apostoli è l’onnipotenza d’amore che si consegna per morire sulla croce. Quando siamo nella prova anche noi entriamo in crisi. Pietro lo rinnega tre volte, com’è fragile!, ma dopo la Pentecoste predica la grandezza di Cristo. “Il Figlio dell’Uomo”, questa espressione la ripete Gesù molte volte davanti a Kaifa nel Sinedrio. “Chi sei, sei il Cristo?”. “Tu l’hai detto e vedrete apparire sulle nubi del cielo il Figlio dell’Uomo”. Dopo il primo annuncio, dopo otto giorni la trasfigurazione. In quella visione è disponibile Pietro: Gesù va creduto, va seguito. Allora bisogna pregare per vedere Cristo trasfigurato, per vedere Cristo sulla croce. Cristo trasfigurato è appena un barlume, seppelliva nella normalità la sua gloria definitiva. La sua gloria definitiva viene dopo la passione, morte e resurrezione. Quando dobbiamo soffrire, dobbiamo pensare a Cristo trasfigurato, a Cristo risorto; chiediamo di non venire meno nella prova e di essere perseveranti. Questa trasfigurazione la dobbiamo portare in tutti i campi; nella Messa, abbiamo bisogno che il Signore si trasfiguri dentro di noi. Abbiamo bisogno di vedere Gesù trasfigurato nella sua Parola, avere fame e sete della sua Parola, avere fame e sete dello Spirito Santo. Non comprendiamo cosa vuol dire essere “Figlio di Dio”. Che questa trasfigurazione trasfiguri tutte le situazioni. Vedere tutto nella luce di Dio come hanno veduto i santi: - S. Francesco alla Verna si trasfigura - S. Massimiliano Kolbe si trasfigura nel bunker. Tutte le cose tremende vederle trasfigurate da Cristo morto e risorto.
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Cogliere in ognuno quello che è positivo. “Essere buoni sempre ad ogni costo con tutti” (Papa Giovanni), guardare in positivo e non in negativo. Da S. Antonio Abate: - ogni giorno muoversi come fosse il primo giorno; - ogni giorno impegnarsi come fosse l’ultimo con intensità e desiderio e con fermezza di proposito - mettersi di fronte a questo specchio e siamo a zero. In questo banchetto di impegno per il banchetto dei cielo, prendere l’ultimo posto. Il Signore vuole riempirci dei suoi doni, vediamo di corrispondere. In questo banchetto che il Signore ci offre, siamo limitati anche noi i prediletti, gli handicappati, i pieni di difetti. Se noi nel nostro rapporto con gli altri diamo la preferenza agli ultimi, se guardiamo con misericordia gli altri, se facciamo così, abbiamo il Paradiso. Il Signore rovescia tutto. S. Francesco di Sales era focosissimo e un po’ alla volta è diventato dolce. Mettere il Signore al di sopra di tutto. |
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S. Giuseppe da Copertino ha avuto molte difficoltà: la mamma era tremenda. La sofferenza è dono specialissimo. “L’amore alla sofferenza è dono specialissimo che il Signore concede ai suoi eletti”. Le madri di due grandi Padri: - S. Monica, madre di S. Agostino - S. Antusa, madre di S. Giovanni Crisostomo, che rimane orfano di padre quando la mamma aveva vent’anni. La perfezione è per tutti. La liturgia di ieri è stata la liturgia della misericordia; l’incarnazione come dimostrazione della misericordia. |
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Bisogna amare ogni fratello con la mente di Gesù, con il cuore di Gesù. Dio si è fatto uomo per insegnarci a vivere da figli del suo Padre Celeste e, da suoi fratelli con ogni parola e con ogni sentimento, con lo Spirito Santo. Dobbiamo: - farci autentici figli del Padre Celeste; - farci autentici fratelli di Gesù.
Oggi viene presentato il ricco Epulone che non si commuove. “Non potete servire Dio e Mammona”. Se seguiamo Mammona, diventiamo schiavi. Se seguiamo Gesù diventiamo “divini”, e presi dal Cuore di Gesù non c’è posto per altre cose. S. Francesco, uomo di Dio, fuggì queste cose, inseguì la povertà evangelica, l’umiltà, la pazienza, la pietà, la mansuetudine, la giustizia. Bisogna: - amare Dio con tutto il cuore; - amare ogni fratello della terra con il Cuore di Gesù.
Il ricco Epulone implora una goccia d’acqua. “Le ricchezze si cambieranno in condanna” (S. Giovanni Crisostomo) “Adoperate le ricchezze per andare incontro ai poveri” (San Paolo) |
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Faenza, 8 ottobre 1989
S. Messa, ore 11,15 La fede, una delle
virtù teologali. Vangelo di S. Luca - Il Signore sta per giungere a Gerusalemme. Gli apostoli hanno avuto il mandato di diffondere il Vangelo. Gli pongono la famosa preghiera "aumenta la nostra fede".
La fede è dono di Dio. "Simone, Simone,
ho pregato che la tua fede non venga meno". "Credo, Signore, ma aiutami
nella mia incredulità". Nel Regno di Dio tutto è gratuità, tutto è dono di Dio, non ci sono orari di servizio. ... si consegnò alla morte più infame senza protestare. Dio si concede senza misura. |
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Cesena 23 ottobre
1989
S. Giovanni da
Capestrano Pio XI il Papa delle
Missioni. Ieri abbiamo celebrato la giornata missionaria. Il
Signore vuole: Il 4 ottobre il Papa ha
invitato tutti i Vescovi a pregare per il Libano e ha lanciato un appello a
tutti i mussulmani del mondo. |
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Cesena, 6 novembre 1989
Ieri la
liturgia dell'amore. Apriamo il nostro cuore alla grazia, non affoghiamoci in una goccia d'acqua putrefatta. Dio ci vuole santi! |
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Faenza, 13 novembre 1989
Celebriamo il dono
della vita insieme con il sacrificio della santa Messa, il dono della grazia
per il battesimo, per i sacramenti.
La vocazione di questi santi è offerta anche a noi. La vocazione alla
santità è la più bella avventura, ed è accessibile a tutti. |
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Cesena, 20 novembre 1989
Ti ringrazio sempre Signore per l'immenso dono
d'amore. La giustizia di Dio è pervasa di bontà e di misericordia. Fare l'esperienza del suo amore:
La promessa: "con la vostra pazienza possederete la vostra anima". Queste ultime luci che siano nell'amore e nella generosità. |