Padre Guglielmo
visto da Patrizio Virzì

Patrizio Virzì

Pittore e Scultore vive e lavora tra Cesena Milano, e Roma.

 

Di formazione autodidatta si specializza attraverso corsi professionali di modellato e anatomia, con una predilezione iniziale per il “verismo” e il ritratto introspettivo, evolve a un surrealismo ironico e caricaturale, del quale è particolarmente amante.

Numerose le sue caricature in terra cotta policroma, ritraenti personaggi del panorama politico e culturale internazionale. Attualmente collabora con il Maestro Luigi Serafini, genio dall’immaginario acrobatico.

Di particolare pregio è l’aspetto tecnico del pittore, notevole e visibile nei volti che Virzì riesce, con naturale maestria, a tradurre in lievi e misurate palpitazioni emotive, proprio grazie al tocco semplice e misterioso della sua mano, fino a giungere all’attuale stravaganza caricaturale di “facce note” nell’immaginario italiano e locale.

Sono proprio categorie intime come il grottesco, il comico e l’ironia tagliente ma raffinata, a riempire la realtà del pittore, che ne da visione attraverso un lavoro continuativo sull’espressione del corpo di soggetti resi eccessivi, goffi, pieni di parti oscure magicamente rischiarate. Ciò che risalta è sempre il volto: steso, allungato, deformato, plasmato alla risata divina e liberatoria, in perfetta aderenza stilistica con quello che vuole rappresentare, la caricatura.

Se provate solo per un momento a soffermarvi sui contenuti figurativi espressi dall’autore, vi travolgerà l’impatto anatomico dell’opera, l’estrema cura che il gesto di un artista assorbito dalla propria visione interiore mette a disposizione dell’occhio pubblico.

La caricatura pronuncia ciò che in condizioni normali non sarebbe possibile evidenziare, lascia un retrogusto divertito e mai assuefatto alla visione.

La caricatura è anche una forma gentile di satira individuale, comunica per estensione e, a differenza della tela, vive tutta della propria materia. È sempre simpatica e coinvolgente, un bambino ne riderebbe contento, così come l’adulto sarebbe invitato a prenderla con toni leggeri e divertiti. Alcuni quadri del suo recente passato raggiungono altezze inverosimili, mentre la recente evoluzione plastico-caricaturale restituisce quote di verità dentro la materia che rappresenta. Non è poco in questi tempi bui trovare la misura e il peso di un cibo sorridente. Immaginate di già una personale del maestro dal titolo: “Take it easy”.

 

Raffaele Ferrario

 

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