Padre Guglielmo


Padre Giorgio Busni

Padre Guglielmo Gattiani (1914/1999)
Biografia di P. Guglielmo
P. Giorgio Busni
il 10 dicembre 2011 in S. Agostino (Cesena)
durante la fase di chiusura del processo di beatificazione di P. Guglielmo.

P. Guglielmo Gattiani nasce a Badi, frazione del Comune di Castel di Casio, sull'appennino bolognese, l'11 novembre 1914, e viene battezzato nella chiesa parrocchiale il 15 novembre seguente con il nome di Oscar.
A Badi trascorre la fanciullezza aiutando i genitori che gestiscono un piccolo negozio di alimentari e frequentando la scuola elementare e la parrocchia.
Nel 1924, a dieci anni, entra nel seminario serafico dei Cappuccini di Faenza. Nel 1929 è ammesso nel noviziato nel convento di Cesena e gli viene dato il nome di fra Guglielmo: qui nel 1930 emette la professione temporanea dei consigli evangelici; poi inizia gli studi filosofici e teologici. Il 22 maggio 1938 riceve l'ordinazione presbiteriale a Bologna.

Il primi anni di sacerdozio li vive nei vari Conventi cappuccini della Romagna come insegnante nei seminari serafici, finchè nel 1946, a 32 anni, viene inviato a Cesena come maestro dei novizi, compito che riveste fino al 1964 quando diventa, fino al 1975, padre spirituale del noviziato.
E' in questi anni che la nostra città di Cesena lo ha conosciuto ed amato, guida spirituale e promotore della costruzione del nuovo Convento delle Clarisse, pronto ad accorrere al capezzale degli ammalati.
Dal 1968 inizia il suo legame con il Convento delle Clarisse a Lagrimone, nell'appennino di Parma.

Nel 1980 si reca in pellegrinaggio in Terra Santa e vi rimane per sei mesi, vivendo una esperienza spirituale profonda nella terra di Gesù.

Nell'ottobre 1980 viene assegnato alla fraternità del Convento di Faenza con il compito dell'accoglienza dei fedeli alla cappella del SS.mo Crocifisso. Qui, il 15 dicembre 1999 muore, alle 7 del mattino, dopo aver accolto e confessato alcuni fedeli.

Le sue ultime parole furono: "Offro la mia vita per il Papa, per la Chiesa, per tutti".

Dopo questi dati biografici essenziali, vorrei provare a mettere in rilievo alcuni tratti della spiritualità di Padre Guglielmo, nelle varie tappe della sua vita.

1) Già negli anni della formazione, pur avendo un temperamento combattivo e impulsivo, rivela una grande bontà di cuore e un grande impegno di appartenenza piena al Signore.
In un Biglietto del 9 marzo 1936, scrive:
"Debbo farmi santo ad ogni costo... o santità o morte. Colla santità procurerò intenzioni particolari al Signore, senza di essa mi affaticherò invano per tutta la vita. Gesù sacramentato sarà l'anima di questo desiderio, il mio tutto...".
Aggiungerà poi:
"Darò largo spazio al silenzio e alla meditazione della passione del Signore e delle sofferenze di Maria santissima. Cercherò di mortificare rigorosamente tutti i miei sensi interni ed esterni. Le mie preghiere e mortificazioni devono avere tre fini: vincere la passione dominante, purificare la natura corrotta, riparare le colpe commesse".
Questo biglietto lo conservò sino al termine della sua vita.
Per questo già nel 1952, insieme al can.co Carlo Baronio del quale era amico, va a S. Giovanni Rotondo per incontrare padre Pio da Petralcina, e vi ritornerà nel 1963 e nel 1980 per confrontare il suo desiderio e proposito di una vita sempre più conforme all'ideale di S. Francesco; l'umiltà, la povertà radicale, per l'amore universale.

2) Maestro dei novizi.
Mi piace pensare come padre Guglielmo vivesse il suo compito di formatore dei giovani che si preparavano alla professione religiosa, i novizi appunto, coi quali condivideva l'intera giornata: le sue lezioni, soprattutto il suo esempio, e anche quel dolce senso di paternità che sapeva infondere.
In 18 anni tanti frati della provincia cappuccina hanno imparato da lui l'ideale di S. Francesco.

3) Andare per il mondo ("ire per mundo": aveva scritto S. Francesco nella Regola).
Padre Guglielmo non stava chiuso in convento. Ben presto a Cesena la gente cominciò ad invitarlo nelle case e nell'Ospedale per consolare e benedire gli ammalati. Vi andava di sera e vi restava fino a oltre mezzanotte, per tornare poi in Convento per la preghiera notturna del Mattutino. Si metteva in ginocchio accanto al letto, finchè l'ammalato non si fosse confessato. Anche diversi sacerdoti, fra cui Don Baronio, ricorrevano a padre Guglielmo per la confessione.

4) Padre Guglielmo ha vissuto con tutto il cuore il cammino della Chiesa. Era solito leggere i discorsi del Papa sull'Osservatore Romano ed ha seguito con adesione piena il Concilio Vaticano II. Il decreto conciliare Perfectae Caritatis con il suo invito al rinnovamento della vita religiosa, lo confermò nel "sogno" da sempre coltivato di una "vita cappuccina francescana evangelica come alle origini": una piccola fraternità dedita alla contemplazione che vivesse in assoluta povertà e aperta alla missione.
"Se San Francesco nascesse oggi, cosa farebbe?" fu la sua domanda a P. Pio. La risposta fu: "Rifarebbe quello che ha fatto".
Per questo P. Guglielmo chiedeva ai superiori la
"grazia di rivivere alla lettera il padre S. Francesco in tutto, ma specialmente riguardo a danaro, povertà, lavoro, carità... per la carità universale e perenne verso tutti i miei fratelli".
Di qui la ricerca costante di un
"luoghetto", come lui lo chiamava, a Cesena e poi a Lagrimone, dove vivere questo con due o tre confratelli, e la condivisione del progetto simile di suor Chiara Scalfi, fondatrice del Convento di Lagrimone dove tutto doveva essere poverissimo.
"La povertà integrale per la carità vicendevole e universale": così diceva Padre Guglielmo.
Contrariamente ai suoi "Sogni", l'obbedienza portò nell'ottobre 1980 Padre Guglielmo nel Convento cappuccino di Faenza, ai piedi del Crocifisso.
Dirà:
"Il Signore... esprime la sua immensa tenerezza per me nel volermi ai suoi piedi, sempre ai piedi della sua Croce".
Passava l'intera giornata, dalle cinque del mattino, ad accogliere i fedeli, li ascoltava e incoraggiava, anche per telefono alla sera. Poi la sua giornata si concludeva in Chiesa, fino a tardi, prostrato davanti al Tabernacolo.
Ai piedi del Crocifisso P. Guglielmo, fattosi tutto per la gente, si consacra, con l'aiuto della Vergine Maria, per la salvezza di tutti:
"Sia oggi il più bel giorno della mia vita... di vera consacrazione totale al Tuo Cuore Immacolato per me, per ognuno, per tutti... per la conversione di tutti gli uomini, per il paradiso della redenzione assai più bello della creazione".

5) Ancora il cuore di Padre Guglielmo è proteso alla missione, per l'annuncio del Vangelo.
Per questo promuove, raccogliendo ed indirizzando le offerte dei fratelli, il sostegno a
Telepace, perchè attraverso la televisione il Vangelo potesse entrare in ogni casa.

Ti ringraziamo, Dio Padre Onnipotente
per averci dato Padre Guglielmo,
un tuo servo fedele che ha vissuto
con austerità e coerenza la fede in Te.
Con evangelica e francescana disponibilità
ha accolto le persone che a lui andavano
per ricevere luce e conforto:
a tutti indicava la via che conduce a Gesù,
l'unico che può saziare ogni desiderio
di bene e di vita.
Lo Spirito Santo che lo guidava
ci aiuti a seguire i suoi consigli
e i suoi esempi.
Amen

Padre Giorgio Busni
10 dicembre 2011 - Cesena, Chiesa di S. Agostino - chiusura causa beatificazione Padre Guglielmo.